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Pigmenti da tatuaggio e sicurezza

Il mondo della micropigmentazione, così come quello del tatuaggio, hanno vissuto un costante sviluppo negli ultimi decenni e vanno sempre più convergendo. Ad essere interessati da un miglioramento non sono solo tecniche e risultati estetici, ma anche i criteri igienici e le norme di sicurezza.

Abbiamo chiesto a Federico Galliani (esperto in tatuaggi realistici) di poterci dare una spiegazione sensata. Qui di seguito vedete il sul C.V: https://www.federicogallianitattoo.com/chi-sono/

Per anni la Food and Drug Administration (FDA), ente governativo statunitense atto alla regolamentazione dei prodotti farmaceutici e alimentari, ha condotto ispezioni e controlli che hanno evidenziato il rischio di diffusione di infezioni (epatite, HIV) attraverso l’utilizzo di aghi non sterili e l’inserimento nella cute di pigmenti non idonei.

Di conseguenza, l’agenzia americana ha deciso di condurre delle valutazioni di tutti i prodotti già presenti sul mercato e di quelli in produzione.

Anche in Europa, il Comitato dei Ministri ha mosso importanti passi a livello legislativo in questo ambito. Il fine è quello di tutelare gli operatori e i clienti che si sottopongono ai trattamenti attraverso una regolamentazione precisa e ben illustrata.

Federico galliani dal 2021 è fondatore di WhiteLabelTattoo: https://whitelabeltattoo.it/

A tal proposito, il 20 febbraio 2008, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato la Resolution ResAP(2008)1 on requirements and criteria for the safety of tattoos and permanent make-, in italiano Risoluzione ResAp(2008)1 sui requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente.

Tale risoluzione va a sostituire la precedente Resolution ResAp(2003)2 on tattoo and permanent make-up, approvata nel 2003.

La principale differenza tra le due, consiste in un aggiornamento della lista di sostanze il cui uso è vietato nella produzione di pigmenti da tatuaggio e trucco permanente, in una precisazione riguardo ai limiti consentiti sul livello di impurezze e in una più dettagliata regolamentazione dei metodi analitici per la determinazione delle amine aromatiche.

Gli ambiti presi in considerazione riguardano la composizione e l’etichettatura dei prodotti utilizzati, la valutazione del rischio nell’utilizzo dei pigmenti, le condizioni igieniche necessarie per l’esecuzione di trattamenti sicuri.

È stato anche dichiarato l’obbligo di divulgazione dei rischi sulla salute che possono avere i tatuaggi e i trattamenti di trucco permanente.

Non manca anche una definizione precisa di queste due procedure. Entrambe le metodiche consistono nella somministrazione per via intradermica di coloranti e sostanze ausiliarie al fine di definire un disegno sulla pelle. Il termine coloranti indica le molecole colorate di pigmenti, lacche e tinture.

La Risoluzione del 2008 prevede che il produttore di tali prodotti si assicuri della tollerabilità degli stessi. A questo proposito è indicata una lista di sostanze ritenute cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione dell’uomo. Allo stesso modo, per garantire la diffusione di sostanze non dannose, la normativa richiede che le autorità competenti pubblichino, con cadenza costante e a seguito di valutazioni dirette, una lista di sostanze positive, il cui impiego possa essere ritenuto sicuro.

I dati presi in considerazione per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente tengono conto delle proprietà chimico-fisiche dei prodotti, quali purezza, impurezze, stabilità, ingredienti ausiliari, dati tossicologici, ecc.

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