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Interventi oncologici al seno

Interventi oncologici al seno

Il tumore al seno, o carcinoma mammario, è una patologia causata da cellule che impazziscono e crescono in modo incontrollato all’interno della ghiandola mammaria. E’, purtroppo, la neoplasia più comune tra le donne. La prevenzione e o l’anticipazione della diagnosi permettono alla paziente di guarire in maniera quasi sempre definitiva.

Le cause scatenanti il cancro al seno:

  • l’età: donne con un’età superiore a 50 anni che hanno utilizzato costantemente ormoni, sia contraccettivi per via orale o per terapia ormonale prescritta per varie cause.
  • lo stile di vita: eccesso di alcol, fumo, ridotto consumo di fibre, consumo esagerato di grassi animali, obesità e sedentarietà.
  • Predisposizione ereditaria

Nella maggior parte dei tumori al seno non vi sono sintomi o allarmi che possano far diagnosticare la malattia. Generalmente, durante una palpazione si può avvertire un piccolo nodulo con consistenza diversa rispetto al tessuto circostante. Altri segni possono essere la detrazione costante del capezzolo, secrezioni siero ematiche dal capezzolo, la comparsa improvvisa di pelle a buccia d’arancia in un’area della mammella, un aumento improvviso del volume di uno o entrambi i seni o ulcerazioni cutanee.

Altri segni non in loco sono la comparsa di linfonodi sotto le ascelle o sul collo. Questi si presentano duri e fissi. Molto raramente il cancro al seno si presenta con dolore osseo, febbre e ittero.

 

Lo stadio della malattia, una volta diagnosticata, permette all’oncologo di prescrivere un iter medicale.

La classificazione della patologia avviene attraverso un sistema chiamato TNM

T = dimensione del tumore

N = stato dei linfonodi

M = presenza o meno di linfonodi

 

Gli stadi possono essere:

  • stadio 1 = tumore in fase iniziale con meno di 2 cm di diametro senza coinvolgimento di linfonodi.
  • Stadio 2 = tumore in fase iniziale con coinvolgimento di linfonodi o tumore in fase iniziale con diametro superiore a 2 cm senza coinvolgimento di linfonodi.
  • Stadio 3 = tumore avanzato con diametro variabile che coinvolge i linfonodi sotto l’ascella e talvolta la cute circostante.
  • Stadio 4 = tumore avanzato che ha intaccato gli organi al di fuori del seno.

Le cure del cancro al seno possono essere effettuate per via sistemica con terapia ormonale specifica, attraverso radioterapia, chemioterapia e chirurgia.

Di seguito i vari tipi di chirurgia.

 

Lumpectiomia

Consiste nella rimozione localizzata di una massa solida di tessuto. Può anche essere chiamata biopsia.

La maggiorate dei grumi prelevati attraverso questa tecnica sono di natura benigna, ma la probabilità che si tratti di un tumore maligno cresce se la donna ha raggiunto il periodo della menopausa.

Si effettua una piccola incisione sopra la zona dove prelevare il grumo che viene rimosso in un’unica volta ed esaminato immediatamente. La cicatrice residua è lineare e localizzata.

 

Mastectomia subcutanea

Comporta l’asportazione della sola ghiandola mammaria, la mammella è svuotata dal contenuto ghiandolare. Rimangono intatti i tessuti circostanti.

Questo intervento si pratica con due tecniche.

  • la prima è chiamata “skin and nipple sparing” che permette di lasciare intatti areola e capezzolo.
  • La seconda si chiama “skin sparing” che determina l’asportazione e il successivo riposizionamento dell’areola mammaria.

La cicatrice che risulta è periareolare.

 

Mastectomia

Per mastectomia si intende l’asportazione chirurgica della mammella a causa della presenza di tumori maligni.

 

Mastectomia radicale modificata

Intervento che asporta un’ampia porzione di pelle e la ghiandola sottostante senza toccare i muscoli. La cicatrice è lineare e trasversa. Può non intaccare areola e capezzolo.

 

Mastectomia radicale

Intervento che asporta un’ampia zona di cute, la ghiandola mammaria , i linfonodi ascellari e gran parte del muscolo pettorale.

E’ un intervento invasivo che comprende anche areola e capezzolo e non lascia volume alla mammella. La cicatrice è lineare e trasversa.

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